“L’accordo di filiera per l’olio italiano, sottoscritto da Coldiretti, Unaprol, Federolio e Fai (Filiera Agricola Italiana), mira a valorizzare la distintività, assicurare la giusta distribuzione del valore tra le parti, garantire la stabilità del mercato e ricostruire un’identità del sistema Paese. Presupposto fondamentale è l’italianità al 100% su cui ruota tutto il contratto che dà la giusta importanza alla qualità, premiata con specifiche maggiorazioni che variano da 0,30 a 0,60 euro sulla base di parametri legati alla sostenibilità. Si tratta quindi di incentivi significativi per gli olivicoltori, a partire da subito e in vista della campagna olearia 2018-2019 che si preannuncia molto complessa a causa dalle gelate di febbraio, per le quali abbiamo già chiesto il ristoro dei danni al Mipaaf. Di fronte abbiamo la Spagna che dichiara 2 milioni di tonnellate da vendere sul mercato, l’olio tunisino a dazio zero pronto a invadere l’Italia a prezzi bassissimi e multinazionali che espropriano di ricchezza il nostro Paese fingendo di mantenere una parvenza di italianità, presente ormai solo nel marchio. E’ chiaro che in una situazione del genere, con un settore in grande difficoltà e la perdita di quote di mercato, sia necessario provare a costruire un nuovo modello scommettendo sulla filiera”. – Lo comunica in una nota David Granieri, presidente di Unaprol.